venerdì 21 dicembre 2007

Merry Christmas!

Domenica mattina parto per l'Italia, dove festeggero` il Natale a dovere... Ma si torna prima di Capodanno, quindi nel frattempo...

BUON NATALE A TUTTI!

giovedì 13 dicembre 2007

Un "piccolo" party natalizio

Venerdi` scorso e' stato il momento del primo party natalizio, organizzato per l'occasione da Google (si', mi sono imboscato grazie all'ingegnera!): giusto per farci stare tutti i pochi impiegati dell'azienda, ognuno dei quali poteva portare una persona con se', Google ha scelto di noleggiare meta' di un posticino come il Croke Park Stadium, lo stadio di Dublino.

Con la cornice del campo illuminato, all'interno degli spalti (al chiuso, ovviamente) hanno montato 2 palchi, 3 bar, catering vari e pure un mini-casino', il tutto a tema James Bond & co, con tanto di colonna sonora originale e caccia agli agenti infiltrati nella folla.

Ma la vera megalomania dei Googler si e' vista in una cosa che vi mostro prendendo in prestito una foto da un altro blog: sul maxi-schermo dello stadio proiettavano i vari loghi speciali del motore di ricerca, tra cui quello di Halloween:


e quello, geniale, in Braille:


Sullo sfondo: le luci della citta'.
Non visibili nelle foto: i Googlers (e non :P) che abusavano dei tagliandi per le birre gratis!

giovedì 6 dicembre 2007

Case, affitti e odissee dublinesi

Dunque, si dà il caso che, a causa del cambio di lavoro (il mio prossimo ufficio si trova esattamente al punto opposto della città rispetto a dove abito ora), mi sia trovato costretto a cercare casa in centro città, la scelta migliore per entrambi (io e Paola): questo non solo perché ci permette di gustarci l'interessante vita dublinese senza fare chilometri ogni volta, ma perché i trasporti pubblici della città sono decisamente peculiari. In sostanza, dal centro vai ovunque, dalla periferia vai solo in centro. Linee pubbliche a raggiera, insomma.

Eggià, non tutto in Irlanda è avanti 10 anni, anzi: se contiamo che non hanno mai fatto una metropolitana "perché non ci hanno mai pensato" (tassista dixit), che le due linee di metrò leggera non si incrociano, che tutta la parte Nord della città è irraggiungibile senza cambiare 3 mezzi, beh, avete un quadro abbastanza preciso della cosa; e sia lodato chi ha inventato i taxi (che qui non costano come il noleggio di una limousine...).

Sta di fatto che mi sono dovuto mettere alla ricerca di un appartamentino decente, a costo non enorme (quello lo si trova solo a Milano), pulito, sicuro... Una missione difficile, ma non impossibile: basta avere tempo e pazienza. Ecco quindi che inizia la ricerca.

Prendo il primo appuntamento, vado a vedere l'appartamento, e subito va alla grande: incontro una francese, attuale affittuaria, che mi mostra un bilocale centralissimo, moderno e quasi di lusso, giusto al limite della spesa che abbiamo stabilito. In più, è disponibile proprio dal periodo che ci serve. Perfetto, lo blocco versando subito una caparra.
Peccato che nello scambio di mail successivo, per le informazioni "tecniche", la tipa mi dice che il padrone ha cambiato idea sul prezzo, dato che i mutui sono cresciuti, l'inflazione anche, ha un'unghia incarnita, gli è apparso l'arcangelo Gabriele preannunciandogli l'imminente maternità... Insomma, mi girano le cosiddette e mi faccio ridare la caparra. Punto e a capo.

Passiamo al secondo: fisso l'appuntamento, sta proprio di fianco al mio attuale ufficio. Entro nello stabile passando in un portone tipo Inferno dantesco, e subito trovo un biglietto da visita nella forma di un knacker (tipico teppistello irlandese) svaccato in terra con l'aria di aver aspirato un fustino di Dixan, attirato da colore e consistenza. Partiamo male. Entro nell'appartamento, un buco simile a un armadio a muro, e due tizie sui 25, un'irlandese e un'americana, praticamente improvvisano uno show: più che la visita a un appartamento è stata una televendita, con queste che mascheravano con risate e battutone un vero e proprio interrogatorio per capire se ero affiliato ad Al Qaeda o potevano ritenermi affidabile. Faccio di tutto per chiudere in fretta e scappo promettendo di farmi sentire presto, senza manco prendere il numero di telefono. Au revoir.

Paola ne va a vedere uno sparato a prezzo decisamente alto, che sull'annuncio metteva foto allettanti (stanze che sembrano enormi, mobilio nuovo e luccicante...). Peccato che si riveli poi essere stretto anche per una sola persona, che Photoshop e una sapiente posizione della macchina fotografica avevano aiutato a mascherare la realtà, e che tutto intorno sia un cantiere aperto notte e giorno. Ecco, magari ci pensiamo, eh? Arrivederci...

Tocca di nuovo a me, e stavolta fisso ben 2 appuntamenti nel raggio di mezz'ora! Vado fiducioso al primo, dove sono accolto da una kapò nazista sopravvissuta alla caduta del Reich, che con aria zuccherosa falsa come Giuda nelle sue migliori performances (aveva appena maltrattato ,di fronte a me, il povero pakistano addetto alle pulizie) mi mostra, in 30 secondi netti, un appartamentino nemmeno malaccio, in un caseggiato non splendido ma passabile... Ma qualcosa non torna. Cerco di isolarlo tra le sue chiacchiere a 200 km/h, e alla fine mi viene in mente. Ma la lavatrice 'ndo sta? "AAAAAAAHHH, quella è in cantina. Comune. Ma costa soli 3 € per lavaggio! Vieni che ti faccio vedere!". Inutile dire che ho dovuto raccogliere la mandibola da terra, prima di scappare a gambe levate.

Alla fine, l'appuntamento immediatamente successivo si rivela quello definitivo: il posto è bello, anche economico, tutto sommato, pulito, bla bla bla, e non ha elettrodomestici sparsi per il quartiere. Ci entro lunedì, chissà mai che in realtà nasconda un allevamento di boa constrictor!

sabato 1 dicembre 2007

Il quarto potere

La stampa irlandese ha un difetto fondamentale, legato direttamente alla natura della nazione: è estremamente provinciale. Per leggere notizie riguardanti la politica estera è meglio cercare giornali inglesi come il Times, che qui viene venduto a prezzo normale, piuttosto che spulciare giornali locali anche "importanti" come l'Independent o l'Irish Times. Questo perché le testate citate si occupano soprattutto dei fatti interni e di sport, sono spesso sensazionaliste e in generale danno l'idea di non avere grande apertura verso il resto del mondo, cosa comune in un Paese che, comunque, dipende culturalmente molto da Gran Bretagna e, indirettamente, USA.

Vi ricorda qualcosa? Sì, i nostri giornaletti italici si comportano allo stesso modo, con la differenza che non ci sono alternative valide. E fanno anche di peggio: se da italiano mi voglio tenere aggiornato sulle notizie fornite sulla nostra stampa lo faccio quasi solo via Internet, visto che qui per esempio il Corriere arriva con un giorno di ritardo (e a prezzo improponibile).

Ecco, peccato che poi mi trovo queste cose (da Corriere.it di oggi, 1 dicembre 2007):


E direte: 'mbè? Mbè, clicco sul link, apro l'articolo e la notizia è questa:


Come dire, sono un attimo confuso. Torno a leggere i risultati del campionato di Hurling sull'Independent, va...

sabato 24 novembre 2007

I folletti lavorano nelle banche irlandesi

Come avevo già accennato in passato, una delle prime cose a cui noi italiani stentiamo a credere, una volta giunti in Irlanda, è la semplicità dei meccanismi bancari. Qui, qualsiasi sia la banca che scegliete per il vostro conto, vi basterà una mezzoretta (spesso anche meno) per aprirlo e compilare le scartoffie necessarie a ricevere una carta Laser (l'equivalente del nostro Bancomat), senza (!!!) alcuna spesa né di apertura né, quando e se verrà il momento, di chiusura del conto stesso. Solo qualche costo di manutenzione annuo, comunque bassissimo e spesso eliminabile se si fa un acquisto tramite carta Laser, e una tassa governativa, sempre annua, di qualche decina di euro. Praticamente, un sogno per chiunque arrivi dalla Penisola.

Ma c'è di meglio! Ieri torno a casa dal lavoro e mi trovo TRE buste da parte della mia banca, la AIB: non mi allarmo, le mandano per avvisare della ricezione di pagamenti sul proprio conto, e io mensilmente ricevo dai miei coinquilini la quota dell'affitto da pagare al landlord. Ma 3?! In effetti forse sono un po' troppe.

Ecco che quindi, una volta aperte, ricevo la strabiliante notizia che aziende inglesi a me sconosciute mi hanno fatto 3 bonifici per un totale di quasi 5.000 €! Non lo nascondo, una volta rinvenuto la mia primissima reazione è stata questa:

Poi i miei neuroni tornano a connettersi, le sinapsi si riaccendono e capisco che, onde evitare la possibile accusa di riciclaggio di denaro del narcotraffico e/o trovarmi sicari davanti a casa, è forse il caso di chiarire il disguido. Perché di disguido si dev'essere trattato: evidentemente hanno assunto alla AIB la sorella della contabile della mia precedente azienda (che, per ERRORE, mi aveva versato uno stipendio doppio!).

Ci vuole poco a risalire ai fatti nudi e crudi: una soffiata [edito: è stata l'ingegnera a farmela, mi mangia vivo se non lo scrivo!] mi avverte infatti di questo articolo, sparato in prima pagina sull'Irish Times:


Una cosuccia da nulla insomma. Beh, giusto se escludete che io ora posseggo i dettagli del conto in banca di tale Matthew Saildiavolochisia. E che qualcun altro ha i miei. Ora che ci penso, fermo restando che sono convinto che l'errore tecnico responsabile di tutto ciò sia stato licenziato con ignominia e giustiziato in sala mensa: qualcuno ha un conto italiano da prestarmi?

giovedì 15 novembre 2007

Sconvolgimenti vari

Dunque, lungo silenzio, in effetti. La cosa è dovuta principalmente al fatto che parecchie cose sono cambiate nel giro di 15 giorni, e mi riferisco soprattutto al lavoro.

Due settimane fa sono infatti stato avvisato che a fine progetto, il 13 del mese, non avrei avuto il contratto rinnovato, per il momento, a causa della scarsità di lavoro: cosa periodica che riguarda sempre i mesi di novembre e dicembre, a quanto pare, e del resto io ero uno degli ormai pochissimi non permanent ad essere ancora in azienda. Mi sono ovviamente dato da fare subito, e tempo una settimana ho ottenuto un contratto (6 mesi, con inizio lunedì 19) nello stesso identico lavoro ma direttamente presso uno dei committenti del mio precedente datore di lavoro, che già mi conosceva per aver fatto qualche settimana presso la loro sede la scorsa estate.

Ma non basta: tempo di ricevere il contratto ed ecco che mi contatta un'altra azienda, una GROSSA azienda, e mi fa la classica offerta che non si può rifiutare... ed eccomi quindi ad iniziare un lavoro, lunedì, con la possibilità di passare altrove già da gennaio. Il che porterà altri sconvolgimenti, ma ne varrà decisamente la pena.

Basta comunque annoiare con le mie vicissitudini lavorative: sempre di lavoro parlo, ma in modo un attimo più divertente. Ecco infatti un clip di South Park che riguarda direttamente Guitar Hero III, il videogioco a cui ho lavorato per tutta l'estate...



Suonate la chitarra? Siete decrepiti!

giovedì 25 ottobre 2007

Una settimana strana

Devo dire che il mio rientro dall'Italia è stato un po' più particolare del primo: stranamente ho dovuto "riadattarmi", riabituarmi a considerare Dublino come casa mia. Ho fatto e visto molto in soli 3 giorni e forse la cosa ha influito :)

Di sicuro è una settimana di cambiamenti: un coinquilino ci lascia, così come il fido (ormai ex) collega Sebastien, che torna in patria ma che ospitiamo sino a domani. Tra cene come quella di stasera, luculliana, esercizi di golf in cucina, vino finto-italiano, birre vero-irlandesi, salami importati sagacemente da Pandino, bisogna dire che il tutto è piacevole ma disorientante. Aspetterò per riacclimatarmi.

E intanto si attende l'arrivo di XP, neo-ingegnera provetta e dublinese prossima ventura...

PS: ho dimenticato, da bravo furbo, la macchina digitale in Italia, quindi per un po' niente foto simboliche delle terre color smeraldo ;)

martedì 16 ottobre 2007

Giorni sospesi

Settimana a metà tra due weekend "importanti", questa: andiamo con ordine. In quello scorso, a partire da venerdì notte, c'è stata una serie di (più o meno) "addii" con ragazzi che hanno lavorato sinora a Keywords ma, che per un motivo o per l'altro, lasciano l'azienda. Inutile dire che l'Eamon Dorans è stato il posto migliore per bersi qualche birretta in compagnia e fare casino insieme, cosa facilitata anche dagli effetti lisergici della maglietta di Claudio, collega genovese. Ecco una veloce istantanea per dare giusto l'idea della nostra seriosità:

Ora sono in attesa di scendere in madrepatria per il weekend prossimo venturo e godermi lo spettacolo della laurea dell'Ingegnera ;) Una volata, di nuovo, soli 3 giorni praticamente: ma questa volta riuscirò a vedere qualcuno in più fortunatamente. A presto!

mercoledì 10 ottobre 2007

Eh, se non ci fossero loro...

Degno apice della scampagnata illustrata nel post precedente, all'arrivo al Johnnie Fox's ci siamo trovati di fronte, tra le altre cose, alla genialata della settimana: la pietra per le previsioni del tempo. Ingrandite un po' la foto cliccandoci sopra e date un'occhiata alle sue previsioni...


Tipica saggezza irlandese, che del resto non è solo appesa ai muri dei pub, ma si trova tutti i giorni sui principali quotidiani nella pagina delle previsioni meteo: guardate un po' qual è l'immagine tipica quando si guarda il tempo previsto per Dublino sull'Independent...



Della serie: "esci di casa e buona fortuna!"

domenica 7 ottobre 2007

A spasso per la Contea

Ieri, vista la rarissima giornata di sole (nemmeno una nuvola, roba da atterrire qualsiasi buon irlandese, e 25° secchi, altro che estate...), io sottoscritto Frodo Baggins e il solito compagno d'avventure Max Gamgee ci siamo avventurati di nuovo su per le montagne alle spalle di casa nostra, dandoci come meta finale la terra di Mord...ehm, il Johnny Fox's, che si autodefinisce "il pub più alto d'Irlanda" e si trova sperduto in mezzo alle Dublin Mountains a ben 400 metri d'altitudine.

La via era lunga e impervia:


Per fortuna, però, le indicazioni erano chiarissime:


...e arcani segni druidici guidavano il nostro cammino:


Ad assisterci c'erano le divinità locali:


che non perdevano occasione per mostrarci la loro benevolenza:


Ma alla fine la meta è stata raggiunta:

e i due viandanti possono infine rifocillarsi, usufruendo della bevanda locale, che ha su di loro un effetto benefico:


E via, verso nuove e mirabolanti avventure!

martedì 2 ottobre 2007

Irlanda in lutto

Ebbene si', in questi giorni in giro si respira un'aria funerea: e' bastato passare velocemente da aeroporto e centro citta', nonche' prendere un taxi e scambiare 2 chiacchiere col conducente, per accorgersene. Non e' morto nessuno, per ora: semplicemente la nazionale locale di rugby e' stata vergognosamente eliminata dal Mondiale per mano dell'Argentina, una squadra mai considerata di primo livello.

Insomma una tragedia storica per i verdi (scusate, non volevo farvi venire in mente certi politicanti da strapazzo), che da giorni erano sotto processo per le pessime partite giocate e ora hanno abbattuto definitivamente il morale dei connazionali. Tenete conto che il rugby e' l'unico orgoglio sportivo irlandese a livello internazionale, visto che la squadra di calcio ormai e' a livello di bocciofila...

Una nota piccola piccola: ora mi chiedo cosa stiano facendo e pensando tutti i marketing manager delle gigantesche aziende che hanno investito cifre enormi sulla promozione dei propri prodotti abbinata al Mondiale: la Guinness ha regalato a chiunque inviasse un SMS a un dato numero addirittura un pacco con t-shirt edizione speciale, bicchiere, buono per 2 birre e guida al torneo! Si attendono decapitazioni in piazza a breve.

Io intanto mi godo la t-shirt ;)

mercoledì 26 settembre 2007

Bar dello sport

Lo so che non aggiorno da un po', e per farmi perdonare narrero' un paio di momenti passati al pub in occasione di eventi sportivi.

Come forse saprete e' in corso, in Francia, il mondiale di Rugby, e vi posso assicurare che qui e' sentito quanto se non piu' di quello di calcio in Italia: l'omino venutoci a cambiare le tende in casa (no, non le volevo coi pizzi, ma i padroni volevano rimpiazzarle) alle 7 di sera ci ha chiesto come prima cosa dove fosse la TV e perche' non stessimo guardando la partita... era Namibia-Georgia, manco l'Irlanda!
Sta di fatto che in occasione del match-clou della prima parte di campionato, Irlanda-Francia, ci siamo radunati nel pub tipico per questi eventi, il Frazer, insieme a un folto gruppo di francesi e irlandesi trovati in loco. Oddio, a dire il vero erano al 90% francesi, ma una coppia di irlandesi ostentava la propria maglia verde urlando come pazzi "Come on, Ireland!".

L'Irlanda ha perso 26-3, non ha mai visto la palla, ha fatto una delle peggiori partite della sua storia e il giorno dopo tutti i maggiori quotidiani sono usciti praticamente listati a lutto.
Com'e' finita al pub? Pacche sulle spalle, sfotto' col riso sulle labbra, un'altra Guinness e tutti contenti, francesi, irlandesi e intrusi come me insieme. Esattamente come in Italia (e daje).

PS: nel weekend faccio una capatina in quel dell'Italia, daro' segni di vita con tutti quanti mi sara' possibile farlo ;)

sabato 15 settembre 2007

La pedalata del sabato - Cap. 2

Se sabato scorso ho deciso di avventurarmi per i monti in bicicletta, in un'atmosfera da film gotico della Hammer anni '50 (i cultori e i cinefili sapranno di cosa parlo, gli altri si procurino al più presto la filmografia di Peter Cushing), stamattina, ispirato dalla giornata letteralmente S-P-L-E-N-D-I-D-A (segnatevela, è forse la seconda da Luglio ad oggi), mi sono diretto verso il mare, che dista all'incirca un 7 km da casa mia. Ah, sì, stavolta il cellulare me lo sono fissato addosso con la sparachiodi, alla faccia dei folletti.

Per la precisione la mia destinazione è stato il porto di Dun Laoghaire (si pronuncia Dan Li'ri, mah), il più grosso della parte meridionale di Dublino: ecco di seguito qualche foto ricordo.

Prima di tutto arrivo alla fermata della DART (la ferrovia urbana che si fa tutta la costa da Nord a Sud e viceversa) di Seapoint e trovo la genialata del giorno:


Ho scoperto poi, controllando il sito indicato, che si tratta di un artista vero e proprio, che ha dedicato intere serie a fantomatici "oggetti perduti"... E' scattato l'applauso di rito in ogni caso.

Ecco la costa a Seapoint:


...con tanto di impavidi novantenni che fanno il bagno (notare la cuffietta per i capelli, prego) nel mare gelido e bituminoso!


Un barcaiolo fan di Hanna & Barbera:


(il personaggio, mitico, è questo: http://newsimg.bbc.co.uk/media/images/39066000/jpg/_39066919_dick_270.jpg)

Ed ecco il porto di Dun Laoghaire, con tanto di fari e pescatori con la panza all'aria:


Per chiudere la carrellata, il porto con lo sfondo delle "montagne": casa mia è alla base della prima a destra.

venerdì 14 settembre 2007

Motivi per lasciare l'Italia - 2

Copaio/incollo da un mio commento precedente, mi sembrava giusto farne un post ;)

1) come ho scritto avevo perso il cellulare. Bene, un ragazzo irlandese l'ha trovato, l'ha consegnato alla stazione della Garda di Swords, il suo villaggio, che sta a 2 ore di viaggio da casa mia; e la Garda me l'ha spedito a casa, GRATIS, e senza compilare UN SOLO modulo o una qualsiasi scartoffia: ho dovuto solo dimostrare la mia identita' con un documento e descrivere il cell che avevo perso. Morale: in 4 giorni avevo di nuovo il mio cell perfettamente funzionante.

2) Stamane ho ricevuto un pacco via posta: il corriere delle poste locali ha suonato, mi ha messo in mano il pacco e mi ha fatto firmare. Embe'? dirai tu: embe' ho firmato su un palmare, firma digitale, eliminando cosi' scartoffie inutili che poi vanno perse in ogni caso e che nessuno controlla...

3) Qui ci sono 3 bollette: luce, gas e immondizia. L'acqua e' bene comune e non si paga.

Cheers!

giovedì 13 settembre 2007

Comunicazione di servizio

Volevo solo avvisare che, a causa della diffusione di un virus via MSN, in ufficio ci hanno tolto l'accesso "privato" al Messenger stesso: dobbiamo usare l'account mail aziendale e - almeno in teoria - aggiungere solo contatti interni all'azienda.

Vedremo in futuro, intanto chi vuole puo' contattarmi via attraverso la chat di Gmail, o semplicemente ci sentiamo fuori dall'orario di lavoro ;-)

mercoledì 12 settembre 2007

Motivi per lasciare l'Italia

Lo so che è sconsolante, ma visto che si parlava un po' piu' sotto di qualita' della vita in Italia ed Europa, di problemi sociali e cose di questo tipo, guardate questo link che mi e' stato gentilmente indicato da una provetta cacciatrice su Internet ;) (tra parentesi, date un'occhiata anche al sito e al blog, sono entrambi interessantissimi per piu' di un motivo):

http://www.attivissimo.net/me/motivi_italia_uk.htm


Sappiate solo che il 99% di quelle motivazioni (anche quelle negative che vedete in fondo, intendiamoci, ma il gioco vale la candela) vale anche per l'Irlanda. Vi prenoto un volo?

domenica 9 settembre 2007

Ghost tales

Per la gioia di chi mi chiede foto del posto, si dà il caso che ieri, in un impeto di follia, mi sia fatto un paio d'ore a pedalare su per le vette dublinesi (come ho già accennato, la cima di questo Himalaya locale raggiunge addirittura i 450 metri), fotografando un po' la zona che visitavo: ho tralasciato i villoni multimiliardari che spuntano come funghi appena si sale di 10 metri nella boscaglia, ma non ho potuto esimermi dal riprendere qualche amenità tipica.

Per esempio la vista dai tornanti, che spazia sulla baia di Dublino (la giornata era grigia, ventosa, quindi tipicamente dublinese, ma niente pioggia ovviamente):


O la tipica chiesetta diroccata, con tanto di tombe delle povere vittime della Grande Carestia del 1848:




E infine, giusto per confermarci che in fin dei conti in Irlanda non tutto è/era verde, pacifico, alcolico e giocondo, guardate un po' su questo pilastro (all'interno della chiesetta in rovina) che hanno scritto...

PS: per la cronaca, i folletti mi hanno fatto sparire il cellulare (2 mesi di vita) dalla tasca mentre tentavo di fotografarli. Per fortuna un esponente del popolo locale ha pensato bene di trovarlo e contattarmi per restituirlo... esattamente come sarebbe successo in Italia!

venerdì 7 settembre 2007

Irish news - Pt. 1

L'Irlanda e' un Paese fin troppo tranquillo, a livello mediatico, specialmente per gli standard a cui siamo abituati in Italia: apro l'homepage del Corriere la mattina e mi trovo di fronte polemiche roventi, fattacci di cronaca, gossip feroce, eccetera, mentre qui la prima paginea di qualsiasi giornaletto (il piu' serio sembra essere l'Independent, ma anche li' ci sarebbe da ridire...) riporta come massimo titolo la vincitrice del concorso di bellezza della contea di Wicklow, piuttosto che "una terribile sparatoria con inseguimento a Dun Laoghaire" (per capirci, un agente della Garda ha sgamato un ladruncolo che tentava di aprire una macchina e quello ha esploso un colpo di pistola in aria assolutamente a caso prima di essere bloccato senza feriti o danni di sorta).
Insomma, e' chiaro che i giornali devono sopravvivere pure qui, e allora che succede? Che, esattamente come accade per i nostri quotidiani locali (chi legge La Provincia o Il Cittadino sapra' di che parlo) si spacciano per fondamentali e serissime notizie che in realta' sono ridicole o involontariamente esilaranti.

Ieri salgo sulla Luas e apro l'Herald AM, uno dei giornaletti che danno gratis alla fermata, giusto per leggere che "dei gravissimi atti di vandalismo sono stati bloccati a Nord di Dublino: un teppista aveva preso di mira una societa' di pompe funebri, distruggendone a piu' riprese l'esposizione. E' stato finalmente catturato e gli sono stati addebitati 120.000 € (!) di danni quando un eroico detective privato l'ha colto sul fatto dopo essersi nascosto in una delle bare esposte"....

Ora, 3 considerazioni:

a) Quanto ha aspettato l'eroico detective in quella bara? Una settimana?
b) Se rinasco voglio fare l'investigatore privato in Irlanda. Decisamente.
c) La notizia era in seconda pagina con titolone di rilievo: fate voi...

martedì 28 agosto 2007

Serate irish

Visto che sto raccontando praticamente solo "disavventure" (anche se piu` comiche che altro, ci mancherebbe!) non vorrei che passasse l`idea che tutto qui è una catastrofe! Anzi, non mancano i momenti di pure divertimento. Come quelli che ho raccontato, a pensarci bene.

In ogni caso, stando a 12 km dal centro citta`, naturalmente è il weekend il momento preferito per uscire e vedere nuovi posti, sia di giorno "da turisti", cosa che per pigrizia ma soprattutto mancanza di tempo non ho ancora fatto, sia per bersi una birra in uno dei miliardi di pub tipicamente irlandesi che affollano la citta`. Capita che il criterio di scelta per questi ultimi sia "Uuuuh questo ha 3 piani, è tutto in legno e ha la birra di produzione propria!" o, piu` semplicemente, "Uuuuuh 2 litri a nove euroooooooo!".
In questo caso pero` raccontero` un tranquillo weekend di paura occorso a un mio collega, che poi non e` altri che il mio alter ego francese descritto nel post del b&b...

Sabato sera scendo in centro con Daniele e Zac per una birretta dalle parti di O'Connell, per intenderci la via principale di Dublino, quella con lo Spire:


Siamo in questo simil-pub cinese quando mi giunge, verso le 23.30, una chiamata da parte del suddetto francese, interessato a raggiungerci e che quindi chiede informazioni su dove trovarci, essendo lui a 20 minuti di strada, in zona Temple Bar. Gli dico di richiamarmi in mezzora perche` ci saremmo diretti alla Luas per fare ritorno a casa, visto che la linea chiude a mezzanotte e mezza, e ci salutiamo. Da quel momento, il silenzio radio.

Non ci faccio comunque piu` di tanto caso, oltretutto si intuiva che non fosse esattamente lucido ma sapevo che era in compagnia di altri colleghi francesi...
Lunedi` lo becco appena entrato in ufficio e ovviamente la prima cosa che faccio è chiedergli che fine avesse fatto: e qui inizia l`epopea.

Si scopre che ha avuto un paio d`ore di black out mentale dopo aver perso gli altri e ha cominciato a vagare seguendo il fiume in direzione del mare, fino a trovarsi praticamente ai Docks (leggi: a 4 km dal centro) e crollare da qualche parte. Una volta ripresosi, realizza che FORSE e` il caso di tornare verso casa, e dopo essersi rifatto la strada all`inverso e aver raggiunto la fermata della Luas, ovviamente chiusa, si incammina sui binari (!) verso Dundrum (leggi: a DIECI km dal centro!) e arriva, in un`ora imprecisata, a casa.

Peccato che al momento di aprire la porta realizzi di non avere la chiave, e gli sorge il dubbio di averla lanciata nel fiume insieme a diversi altri oggetti presi dalle tasche o trovati per strada, durante la sua euforia alcolica. Che fa il nostro? Torna sui binari e si fa altre 3 fermate fino alla casa dell`amico con cui era, che ovviamente delle sue chiavi non sa nulla e lo lascia dormire in... cucina.

Il suo commento alla fine del racconto, tra scroscianti applausi, e` stato: "finalmente sono anch'io un vero irlandese!"

lunedì 27 agosto 2007

Attentaaaaaaaato!

No, non saltate subito sulla sedia, è tutto ok. Semplicemente un esponente della comunità locale ha tentato di stirarmi come una nutria su una provinciale lombarda.

Succede che anche in Irlanda, in modo peculiare anzi, esistono gli zingari - o comunque li si voglia chiamare, in ogni caso comunità di nomadi residenti in roulottes di varie dimensioni - e dico peculiarmente perché qui non si tratta quasi mai di Rom, ma di zingari nativi irlandesi, con tanto di capelli rossi e faccia simile al bambino descritto qualche post più in basso. Sta di fatto che un accampamento di questi suddetti girovaghi si trova a nemmeno 100 metri dal capolinea della Luas (la metropolitana leggera locale) di Sandyford, da dove parto e dove arrivo per andare verso il centro città.

Venerdì, mentre me ne torno insieme a Zac e con le mie sporte della spesa dal centro commerciale dove posso sfogare le mie ansie consumistiche (capirai...) mi trovo, come sempre, a passare davanti alle roulottes di cui sopra nella via chiusa in cui si sono stabiliti, per raggiungere poi il cavalcavia verso casa mia; sto attraversando a tranquillo la strada quando un bimbetto su una macchinina a pedali in grado probabilmente di scalare anche i muri, dall'aspetto, fa per passarmi di fianco.

Io continuo per la mia strada chiacchierando, ma Zac, profeta di disastri, mi fa: "Adesso questo ti investe". E ovviamente che succede? Che 'sto menomato di bambino sterza di colpo giusto di fianco a me, al che con riflesso felino ho dovuto battere i record olimpici di salto in alto e farmelo passare praticamente sotto ai piedi! La cosa bella è che ero partito con 2 scatole di sushi da Dundrum, il centro commerciale succitato, stando attendo a non agitarle per non rovinarle... Praticamente il pesce, da crudo, è tornato vivo col salto che ha fatto. Se non è colore locale questo...

sabato 25 agosto 2007

Connessione in corso...

Ed eccoci finalmente connessi! Avere una rete (per ora) funzionante finalmente è u sollievo: ostentare un'espressione concentrata davanti al pc dell'ufficio mentre in realtà scrivo le peggiori nefandezze sul mio blog cominciava a diventare uno sforzo un po' eccessivo.
E invece - surprise surprise - tutto d'un tratto ci siamo resi conto di avere il segnale forte e chiaro, ed eccoci qui a sfruttarne ovviamente gli aspetti più seri ed impegnati.

Ma per poco: è sabato pure in Irlanda, anzi, SOPRATTUTTO in Irlanda, e ci aspetta una serata di conversazioni, discussioni, scambi d'opinioni e...


SLAINTE!

venerdì 17 agosto 2007

Paparazzate varie

Ok, è tempo di postare qualche foto fatta nella nuova casa e coi suoi splendidi occupanti.

1) Daniele colto nell`atto di prepararsi una leggera colazione irlandese: salsicce, uova, bacon e pepe a volonta`.


2) Max tenta inutilmente di nascondere il catalogo di Argos (l'IKEA irlandese), per cui ha ormai un affetto morboso:


3) Zac nel suo ufficio:


4) Paola di fronte alla postazione informatica modello CIA in camera da letto:


PS: non vi rispondo mai sul blog, ma leggo i vostri commenti e li apprezzo molto ;-) Ci sentiamo poi via mail, MSN, piccione viaggiatore o telepatia come al solito.

sabato 11 agosto 2007

Sprazzi di serena umiliazione - 2

Approfitto di un sabato di intenso lavoro per un nuovo, questa volta breve, episodio.

Un tardo pomeriggio, nel mezzo della settimana, si tornava dal lavoro (sempre in compagnia del fido Max), lungo la salita che si inerpica verso il quartiere di villette dove abbiamo preso casa. A quell`ora i classici impiegati, provenienti soprattutto dall`enorme edificio di Vodafone Ireland, se ne tornano stanchi ma energici verso casa in fila ordinata. Dico energici perche` se io e Max camminavamo come 2 minatori del Sulcis dopo 1 mese ininterrotto di lavoro, questi invece filano come motorini anche in salita. Mah, irlandesi.

Sta di fatto che con la nostra aria da "datemi una doccia e un pasto caldo, plz" ci siamo resi conto di spiccare abbastanza nel "tipo" irlandese, sempre di corsa anche quando porta a spasso il cane; ed eccone la prova definitiva. A meno di meta` salita siamo costretti ad attraversare la strada e a passare su un marciapiede che costeggia delle villette ordinate, una delle quali aveva dei lavori in corso nel giardino, con tanto di cumuli di sabbia, mattoni, cemento e quant`altro: quel giorno, mentre passiamo, dai mattoni sbuca un bimbo di circa 6/7 anni, faccia tipica da "ripassa tra 5 anni che ti spacco in quattro", insomma un irlandese vero, e inizia a farci boccacce.

Noi scoppiamo a ridere ma continuiamo la camminata, e quando gli siamo ormai vicini il nanerottolo torna a rifugiarsi tra il materiale edile; mentre gia` Max dipinge il quadro della nostra condizione di immigrati derelitti mi viene pero` l`idea di guardarmi alle spalle ed ecco che il moccioso e` tornato sul marciapiede, ma questa volta affonda definitivamente la nostra autostima esponendo le terga al vento e indicandosele in modo molto eloquente...

Li amo sempre di piu`.

mercoledì 8 agosto 2007

Sprazzi di serena umiliazione

Poco dopo il mio trasferimento forzato in un`altra casa (questa volta condivisa, e anche qui ne avro` da raccontare) dell`azienda, ecco che un`altra interessante avventura occorre a me e al mio coinquilino Max.

Un bel giorno (bello nel senso letterale della parola, era il primo in cui si vedeva un po` di sole dal mio arrivo!) dell`unico weekend in cui sono riuscito a non lavorare io e il succitato compare decidiamo di controllare l`esistenza di un cavalcavia sulla M50, l`autostrada che passa in fondo alla valle e che ci costringe a un giro di 3 km per arrivare in ufficio. Insomma dalla casa (freccetta verde) ci sarebbe un sottopassaggio o un cavalcavia a 5 minuti di strada (freccia rossa) che permette di tagliare almeno 1 km allegramente.


C`e` solo un problema: quella zona grigia che sta esattamente in mezzo ai 2 punti evidenziati e` una specie di grande cantiere, completamente recintato, in cui stanno buttando le basi (supponiamo) per nuove case e il prolungamento della Luas (la metropolitana leggera). Morale, belli belli ci presentiamo all`ingresso del cantiere, e quando il guardiano, in divisa da ammiraglio della marina polinesiana, esce sospettoso dal suo container mi faccio avanti e spiego che cerchiamo la strada che ci permette di attraversare la M50, appunto.

Questo, con un sorrisone splendente, e in pessimo inglese, ci fa cenno di seguirlo e ci indica 2 pile di mattoni presso una rete metallica, che racchiude un prato e lascia intravedere sullo sfondo l`autostrada; davanti alla mia faccia basita, inizia a spiegare "Quella e l`autostrada! Voi adesso saltate sui mattoni, scavalcate la rete (alta non meno di 2 metri), attraversate il prato e poi scendete sulla M50!". Io sulle prime temo di aver capito male, ma questo vuole proprio farci attraversare - tutti i giorni in direzione dell`ufficio, oltretutto - l`autostrada a piedi dopo aver compiuto un percorso degno di Indiana Jones (quando aveva 30 anni, mica ora).

A questo punto, sicuro di quello che ho sentito, metto la mia espressione facciale in stand-by sul sorrisone modello "Henry" (vedi post precedente) e gli dico "Ok grazie magari qualche giorno ci proviaaamoooo eeeeeh". Lui subodora, e dopo averci raccontato di chiamarsi Ashot e di essere armeno ci consiglia di uscire dal fondo del cantiere, dopo aver spiegato la situazione al suo collega e amicone Sahid.

Noi, ormai sconsolati, ci dirigiamo verso il suddetto Sahid, e qui accade l`inenarrabile: ci vede, esce dal container, ci guarda dall`alto in basso e chiede sprezzante:

"Avete finito il vostro lavoro?"

Dopo aver biascicato qualcosa come "Ma noi veramente... Ashot..." rinunciamo a comunicare e strisciamo fuori dal cancello sui gomiti.

Grandi prospettive si aprono nel nostro futuro!

domenica 5 agosto 2007

Il "tipo" irlandese

L`impatto piu` forte, dal mio punto di vista, con l`Irlanda e`, anche se sembra banale dirlo, quello con l`Irlandese tipo: un modello decisamente particolare e ben diverso dall`italiano/ota medio a cui siamo abituati. Non ho pero` nessuna voglia di cantare le lodi dell`irish medio da bravo esterofilo, non vi spaventate; raccontero` solo qualche aneddoto per farvi capire a cosa si viene incontro nel primo mese di permanenza in citta`.

Prima di tutto, non e` cosi` vero che gli irlandesi sono gioviali: sono loquaci, e` diverso. Loro ti parlano, ti chiedono, ti rispondono senza il minimo problema, il che non vuol dire che vogliano instaurare un qualsiasi rapporto con te... Stanno semplicemente assecondando la loro natura, che e` evidentemente portata alla comunicazione. Poi e` chiaro che se vi infilate - e se siete qui lo farete presto - in un pub random il venerdi` o sabato sera il tasso di giovialita` (e non solo quello) aumenta in fretta!

Primo esempio: al mio arrivo mi e` stato fornito un indirizzo sbagliato, che il tassista non riesce ovviamente a trovare perche` inesistente. Dopo mezzora di giri a vuoto mi faccio sbarcare nel mezzo di un simpatico gruppo di casette e telefono in azienda per capire quale ponte dovro` sclegliermi come tetto per la notte, e mi viene detto "No, tu sei al b&b tale, vai la` che la tua camera e` gia` pronta!". Ripiglio un taxi in quella landa sperduta alle pendici dei monti (oddio, monti...) e mi ci faccio portare.

Al mio ingresso il gestore, tale Henry, mi mostra sbrigativamente la stanza spiegandomi "No fumo / No cibo / No compagnia!" e accompagnando il suo inglese dublinese (per chi non lo conoscesse, le U restano tali... provate a sentire come dicono BUS o MUCH...) con eloquenti gesti da "Io Tarzan, tu Cita". La tentazione di sbattere i tacchi e rispondere urlando uno"Jawohl!" e` forte, ma mi trattengo per non rovinare l`idillio con una lieve gaffe. Una crepa pero` si apre nel mio sorriso quando Henry, subito dopo avermi fatto girare intorno alla Ferrari parcheggiata nel garage per spostare la valigia, mi dice "Tutto ok, allora, Sebastien?": una lieve inquietudine inizia a serpeggiare, solidificata dal fatto che alla mia risposta "Ok Henry, and by the way... My name`s Alberto" il militaresco ometto mi replica "No problem Sebastian, breakfast tomorrow at 8 o`clock!".

Per 3 lunghi giorni, ad ogni colazione e ogni volta che incrociavo lui o la moglie, mi sentivo chiamare Sebastien (erano arrivati persino al piu` confidenziale Seb), e io, subodorando l`inghippo, mostravo 32 scintillanti denti agitando la manina... finche` un brutto giorno la contabile dell`azienda non viene da me e mi spiega che c`e` stato un errore, devo andare in una casa condivisa e al b&b ci deve arrivare un francese, tale Sebastien! Al che mi arrendo, torno alla stanza a raccogliere la mia roba e per l`1ultima notte e trovo l`arcigno Henry, col cuore infranto, che mugugna qualcosa di simile a "Buonanotte" e, la mattina dopo, mi serve visibilmente controvoglia la mia ultima colazione irish (uovo, salsicce, pomodoro, macedonia, succo di frutta...SBAV). La cinesina che alle 10 bussa alla mia porta urlando "COLLIIIIIIN COLLIIIIIIN" (ci sono voluti 10 minuti buoni per realizzare che intendeva dire "Clean", e cioe` che doveva pulire la camera, quando io gia` mi vedevo scambiare ora per un`attrice californiana) e` il degno epitaffio della mio primo impatto con gli irlandesi.

Amore a prima vista.

mercoledì 1 agosto 2007

Veste grafica

Si; lo so che il blog al momento non e' un blog: si presenta da schifo. Ma visto che sto lavorando in miniera di sale tutti i giorni fino alle 20 (compresi sabato, domenica e lunedi` che e' bank holiday) portate un attimo pazienza se ci capitate sopra :)

martedì 31 luglio 2007

Primi passi da blogger nella ridente Irlanda...

Cerchiamo di capirci: dovevo proprio aprirlo, 'sto blog, visto che venire a vivere a Dublino, iniziare subito un lavoro e trovare immediatamente casa non è cosi` comune, a quanto pare! Molti mi chiedono news, foto, racconti, aneddoti... e a questo punto meglio raccontarvi tutto in una volta sola, no?

Presto iniziero` a inserire foto e a raccontare storie di vita vissuta dublinese... nel frattempo si lavora per migliorare l`aspetto di questo blog, o va a finire che scappate tutti. =)