sabato 11 agosto 2007

Sprazzi di serena umiliazione - 2

Approfitto di un sabato di intenso lavoro per un nuovo, questa volta breve, episodio.

Un tardo pomeriggio, nel mezzo della settimana, si tornava dal lavoro (sempre in compagnia del fido Max), lungo la salita che si inerpica verso il quartiere di villette dove abbiamo preso casa. A quell`ora i classici impiegati, provenienti soprattutto dall`enorme edificio di Vodafone Ireland, se ne tornano stanchi ma energici verso casa in fila ordinata. Dico energici perche` se io e Max camminavamo come 2 minatori del Sulcis dopo 1 mese ininterrotto di lavoro, questi invece filano come motorini anche in salita. Mah, irlandesi.

Sta di fatto che con la nostra aria da "datemi una doccia e un pasto caldo, plz" ci siamo resi conto di spiccare abbastanza nel "tipo" irlandese, sempre di corsa anche quando porta a spasso il cane; ed eccone la prova definitiva. A meno di meta` salita siamo costretti ad attraversare la strada e a passare su un marciapiede che costeggia delle villette ordinate, una delle quali aveva dei lavori in corso nel giardino, con tanto di cumuli di sabbia, mattoni, cemento e quant`altro: quel giorno, mentre passiamo, dai mattoni sbuca un bimbo di circa 6/7 anni, faccia tipica da "ripassa tra 5 anni che ti spacco in quattro", insomma un irlandese vero, e inizia a farci boccacce.

Noi scoppiamo a ridere ma continuiamo la camminata, e quando gli siamo ormai vicini il nanerottolo torna a rifugiarsi tra il materiale edile; mentre gia` Max dipinge il quadro della nostra condizione di immigrati derelitti mi viene pero` l`idea di guardarmi alle spalle ed ecco che il moccioso e` tornato sul marciapiede, ma questa volta affonda definitivamente la nostra autostima esponendo le terga al vento e indicandosele in modo molto eloquente...

Li amo sempre di piu`.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Mio modesto consiglio: la prossima (e terza) volta che vedete un qualsiasi cantiere edile a circa un miglio di distanza da voi, cambiate immediatamente rotta. Inizo a pensare sia suolo tabù, in Irlanda.

Anonimo ha detto...

PS: l'ho detto, io, che qui bisogna far fortuna vendendo il copione di tutte 'ste vicende ai fratelli Vanzina...

Anonimo ha detto...

Welà ciao Albe! cavolo non ci riesco a stare dietro a tutti 'sti blog, tra il tuo e quello del livroso!bravo bravo!anche se in confidenza, lavorerei un po' di più sulla grafica...anyway, io sono appena tornata dal mio trip egiziano (sono un orgogliosa beduina onoraria ora, con piattole annesse YUK!): appena aggiorno il mio blog fotografico ti lascio il link (mi aspetto i peggiori insulti altrimenti mi offendo). che dire, è gratificante leggere le tue difficoltà, mi rende più sopportabile il sonnolento agosto pandinese...
a presto su questi schermi dunque!
cieeeeeeo