mercoledì 8 ottobre 2008

Mentre DOPO le vacanze...

...dopo le vacanze si cambia. Niente di radicale, oltretutto, a piu' di un anno dalla sua apertura, questo blog vede rarefarsi continuamente i post... Ma nessuna voglia di lasciarlo a se stesso.

Diverse cose sono cambiate: c'è effettivamente meno voglia di scherzare su tutto ciò che è Irlanda, anche e soprattutto ora che la famigerata Crisi (parola terribile evocata in qualsiasi occasione in Italia, ma sconosciuta a tutta l'ultima generazione irlandese) ha raggiunto - e in che modo - l'isola.



Vi risparmio noiosissimi trattati, e le discussioni quotidiane con colleghi e amici, su quello che la cosa comporta; ma la summa è che si conferma una frase saggia: un anno fa, arrivando in Irlanda, ho preso l'ultimo treno in partenza. Ora cerchiamo di farlo andare ancora il più possibile ;)

Facciamo come questi altri dublinesi, prendiamola con filosofia.


mercoledì 20 agosto 2008

E durante le vacanze...


Un saluto veloce dal punto più occidentale d'Europa (Cabo Da Roca, Portogallo). Si nota che c'era vento?

P.S.: brevissimo, perché prendere in prestito una wireless locale non è il massimo...

domenica 10 agosto 2008

Mucche da record

Eh già, in Irlanda si premiavano (e si premiano tuttora, a quanto ne so) pure le mucche, terzo patrimonio faunistico dopo gli onnipresenti esemplari di pecora e di birraiolus comunis: ecco quindi che una gita alla (splendida) tenuta di Powerscourt culmina con il pet cemetary, nome molto stephenkinghiano per dire semplicemente "cimitero degli animali". E tra bassotti, gatti e pappagallini guardate un po' chi spunta...


Le campionesse del latte dublinese, orgoglio nazionale di tutti i tempi. Eh, altro che eroi di guerra, medaglie d'oro olimpiche, vip e starlette... Per questi, ci siamo sempre noialtri:

martedì 5 agosto 2008

Basso, si ritorna all'antico

Ebbene sì, dopo aver abbandonato lo strumento ben 5 anni fa, vuoi perché la situazione col gruppo in cui suonavo mi aveva sfiancato, vuoi perché dovevo concentrarmi sul traguardo più importante, la laurea, qualche tempo fa ho iniziato a chiedermi: ma che cosa mi vieta, oggi, di tornare sui miei passi? Nulla, ed ecco quindi il pargolo, per la felicità del vicinato tutto:


Arrivato la scorsa settimana: sono corso ovviamente a prendere lo stretto necessario per suonare (= le cuffie da studio, per non far esplodere le casse al computer e la testa al vicino cinese) e mi sono sparato qualcosa come 12 ore filate di pratica in un lunedi' casalingo - visto che lavoro da mercoledi' a sabato - che non è mai stato così divertente. Certo, ho le dita consumate fino al polso, ma che importa?

Di certo c'è che, e chi è musicista mi capirà benissimo, solo pochi anni fa sarebbe stato impossibile collegare uno strumento al PC e fare tutto quello che si può fare oggi... Devo solo stare attento a non dimenticarmi di andare a lavorare, insomma, e tutto andrà bene. Sempre che torni a rispettare i miei cicli biologici (sapete, quella cosa come l'alternanza notte/giorno...).

E tra un po', via di jam sessions folk/jazz/blues/metal alcoliche nei pub dublinesi! (sèèèèè...)


PS: il sole che vedete nella foto è quello della California di chi mi ha venduto il basso. Ci eravate cascati, eh?

domenica 15 giugno 2008

Il sano cibo irlandese

Un italiano si chiede come possa essere il cibo locale, cosa si trovi nei negozi, se sia sano mangiare irlandese: ecco, il cibo irlandese magari lo lasciamo per dopo, ma già vedersi questi peperoncini (stra)piccanti venduti alla Spar dovrebbe dare un'idea, no?

martedì 3 giugno 2008

Mare, foche e attentati

Dopo una capatina brevissima in Italia, rieccomi a illustrare bellezze e stranezze irlandesi, viste per scelta o per caso durante i giri per l'Isola che finalmente inizio a fare con un po' di regolarità.

Qualche weekend fa, approfittando dell'estate irlandese, arrivata da un bel po' e che ho il terrore sfiorisca presto, ci siamo armati di buona volontà e siamo partiti (ben 20 minuti di treno, fatica immane) per Howth, ex-porto vichingo e attuale porto turistico a Nord di Dublino. Inutile dire che si tratta di un posto imperdibile, una penisola con scogliere a picco sul mare, rododendri in fiore ovunque, un faro che affronta impavido le onde sul promontorio e tanta, tanta atmosfera.

Ma a noi cinici italioti interessano, giustamente, le vere genialate locali. Ecco quindi come ci accolgono i simpatici e solidali indigeni, una volta giunti al molo:


Al dubbio che non si tratti di un avvertimento, ma di un augurio, gli italianissimi esploratori non possono che rispondere come farebbe uno dei nostri migliori rappresentanti:


Tanto l'auto non ce l'abbiamo! Ebbene, i celtici e rudi pescatori non si fanno cogliere impreparati:


Non resta a questo punto che arrendersi e darsi in pasto alla famigerata Foca Sguercia, belva sanguinaria in perenne attesa di immigrati padani.

sabato 3 maggio 2008

Rosse irlandesi

Lo so, un mese e mezzo senza scrivere è una cosa scandalosa, ma vi prego di considerare che il tempo per farlo, e anche le occasioni di cui scrivere, ultimamente si sono ridotte al lumicino causa lavoro e incombenze quotidiane.

Basta però prendersi una giornata per fare un giro nell'interno dell'isola (ebbene sì, la mia prima gita al di fuori della contea di Dublino l'ho fatta dopo 9 mesi di permanenza!) per capire che le irlandesate sono lì, che ti aspettano, e devi solo trovartici davanti.

Ecco quindi che la visita domenicale a Kilkenny, bella cittadina medievale nel Sud/Ovest d'Irlanda, mette inevitabilmente in mostra quello che qualunque buon irish considera normale, e che lascia invece basito un italico emigrante come il sottoscritto.

Prima di tutto, sì, se avete pensato alla birra omonima quando ho scritto "Kilkenny", sappiate che la fanno esattamente in quella città (quella è la rossa irlandese in questione, che pensavate?!): e ovviamente il birrificio non poteva che essere assurdo, con una chiesa medievale in rovina incorporata direttamente IN MEZZO alla fabbrica...


Ma soprattutto il misto di sadismo e ironia involontaria dei locali appare quando saliamo verso la cattedrale di San Canice, dalla cui torre è possibile osservare tutta la città e metà della contea circostante. Prima di tutto, i metodi usati per evitare che i bimbi si divertano sugli scivoli/corrimano in pietra:


Non oso pensare alla quantità di frattaglie da rimuovere, se una cosa del genere venisse fatta sui corrimani delle scale mobili in metropolitana a Milano...

Infine, giunti alla meta, e pagato l'obolo di ingresso alla scalata della Torre, con le sue scale in legno verticali e traballanti, ci troviamo di fronte questo incoraggiante e solidale cartello:


E tanti auguri a tutti!

sabato 22 marzo 2008

Paddy's Day - Il report

Che San Patrizio, a Dublino, fosse una giornata particolare veniva da sé. Che 4 italiani ci si mettessero d'impegno per renderla ancora più incasinata era d'obbligo. Che quei 4 fossimo noi, beh, era prevedibile, no?

Poche parole in questo post, passo direttamente alle foto:


Il sottoscritto, reduce dai necessari preparativi e fiero dei colori ital...ops!


Un elfo incontrato in giro... Tenta di mimetizzarsi ma è riconoscibilissimo!

4 purissimi irlandesi pronti alla battaglia.




... i purissimi irlandesi DURANTE la battaglia...


... i purissimi irlandesi DOPO la battaglia.

E i festeggiamenti terminano con due celebri boy bands locali:

I Dublin teenagers (età media: 70 anni)

... e gli Immigration boys, dall'identità misteriosa ma affascinante, qui ritratti nella nota mossa "tivogliovicinovicino".

That's all folks!

lunedì 17 marzo 2008

Paddy's Day

Un saluto veloce per augurare un buon St. Patrick's Day a tutti! A breve il report fotografico, vedrete la ciurma italiana ridotta in questo modo:

martedì 26 febbraio 2008

Un lavoro di fino

Ora, com'è capitato di dire in precedenza, l'appartamento in cui abitiamo ora è decisamente confortevole, e c'era solo un paio di cose davvero minime da sistemare, se proprio: una di queste era il pavimento "mobile" del bagno, in origine una specie di sovra-pavimento di gomma, che il padrone voleva sostituire con delle piastrelle.

Il landlord mi avverte quindi che "la settimana prossima" (quella scorsa, ormai) arriverà il piastrellista, dopo un breve sopralluogo, e nel giro di una giornata farà tutto. Ovviamente entra da solo con la sua copia delle chiavi, quindi non è necessaria la nostra presenza.

Bene, a metà settimana, mentre sto risolvendo in ufficio casini combinati da un cliente particolarmente vicino alla fase evolutiva del Neolitico, mi arriva un sms di Ray (landlord) che mi dice: "Il piastrellista ha finito il lavoro. E' venuto bene, troverete solo un po' di polvere da pulire".
Rimango un attimo basito perchè nessuno mi aveva avvertito per tempo (e che ne sanno questi che io non dissemino bombe per casa per diletto, prima di andare al lavoro?) ma amen, l'importante è che sia tutto fatto.

Torno a casa tra lo stanco e il putrefatto e immaginate la scena: il piastrellista Gustavo, argentino da 3 anni in Irlanda e con conoscenza dell'inglese simile a quella di un ultrà dell'Atalanta in curva, si sta affettando un salame appena comprato per fare merenda, e mi saluta con la bocca piena. Tutto intorno, lo scenario del dopo bomba.

Il simpatico immigrante ha pensato bene di tagliare le piastrelle in salotto, senza manco coprire con un fazzolettino di carta 1 cm quadrato di superficie, e TUTTO risultava coperto di polvere di piastrella, facile da eliminare quanto la fame nel mondo. E quando dico tutto, dico tutto: mobili, computer, divano, camera da letto (avevo lasciato aperta la porta, che ne so che arriva il gaucho assassino?) e letto, cibo, vestiti stesi, everything.

Dopo simpatiche ingiurie che il mangiatore di salame sembra aver colto anche se in dialetto pandinese, lo congedo e mi accingo a pulire. Dico solo che ho passato 3 notti (eh sì, di giorno lavoro) e una domenica a lavare tutto, e la polvere sembrava risbucare dovunque. Solo il provvidenziale intervento di una donna delle pulizie evidentemente armata di idranti brevettati NASA, mandata dal landlord dopo le mie minacce di morte, ha risolto la cosa.

Ma sono sicuro che la polvere non se ne sia andata, sta acquattata nel punto scelto dalla tipa per nasconderla e attende un mio momento di distrazione...

sabato 16 febbraio 2008

I'm back! E vai di pedagogia irlandese...

Ebbene sì, siamo riusciti a mettere una (anzi due!) linea internet, e rieccoci!

Per oggi solo un aneddoto veloce: abbiamo approfittato della bella giornata per una pedalata a Phoenix Park, praticamente un parco nazionale inserito nel corpo della città di Dublino (è grande quanto un quarto della città, più o meno... fate voi), che non sta distante dalla nostra (ormai non più) nuova casa.

Arriviamo di fronte alla Papal Cross (una croce alta tipo 50 metri che nemmeno le peggiori chiese di Quarto Oggiaro possono vantare, e che rovina la vista della sterminata distesa d'erba, olè!) e, scena tenera, una bimbetta sui 2/3 anni si rifiuta di seguire il rubicondo nonno sull'erba, impaurita forse dai gabbiani che imperversano.

Ecco allora che Nonno Panzone torna indietro, le scocca un'occhiata e con voce dolce le urla: "HRUMPF, FUCKING KIDS!!!!! COME ON!!!!" (ovviamente leggete come si scrive, siamo in Irlanda).

Un'infanzia rovinata in partenza.

Ciancio alle bande, festeggiamo!

sabato 19 gennaio 2008

Break!

Scusate la lunga pausa, ma sono senza internet da un bel po' causa cambio di appartamento. Appena gli irlandesi ci assistono rimettiamo una linea web in casa, ora pro nobis.

Cheers!