sabato 9 maggio 2009

Infectious: alla larga (ma non troppo)



Approfittando della bella giornata, ci siamo fatti un giro alla mostra Infectious: Stay Away, inaugurata dalla Science Gallery del Trinity College a meta' aprile: iniziativa interessantissima, nata per diffondere un argomento serissimo (e di attualita') come il contagio, appunto, in modo inusuale e divertente (ma non per bambini: e' vietata sotto ai 15 anni!).

Date uno sguardo al video sopra per avere un'idea: le idee migliori sono il mettere una "tag" (un chip) elettronica appesa al collo dei visitatori, che mostra se si e' "infetti"(e lo si diventa venendo a contatto, nella mostra, con persone "infette"), il tutto mostrato su schermi sparsi per l'esibizione; e l'analisi del DNA (che richiede un contributo di 5 euro), i cui risultati verranno poi messi online anonimamente e si possono verificare attraverso un codice che viene fornito.

La mostra e' assolutamente gratuita e ha gia' avuto piu' di 9000 visitatori: fateci un salto se siete a Dublino, ne vale la pena.

giovedì 7 maggio 2009

E un ventiduenne irlandese li frego' tutti

Da Corriere.it:

MILANO - Quando alla fine di marzo Jean-Michel Jarre ha dato l'annuncio della morte del padre - Maurice Jarre, autore di celebri colonne sonore di film come «Il Dottor Zivago», «Passaggio in India» e «Lawrence d’Arabia» - sui giornali di mezzo mondo sono comparsi coccodrilli dedicati al compositore, e in molti hanno riportato una frase attribuita a Jarre («Quando morirò, nella mia testa suonerà l'ultimo valzer») perfetta per un articolo con cui ricordare un grande della musica.

IL FALSO - Peccato che la citazione fosse un falso, una frase inventata da uno studente irlandese di 22 anni e da lui pubblicata assieme ad altre sulle pagine di Wikipedia, ovviamente alla voce «Maurice Jarre», il giorno della scomparsa del francese. Scopo di Shane Fitzgerald, autore dello scherzo, altro non era che dimostrare come l’enciclopedia più cliccata della rete sia sì diventata un punto di riferimento, ma che a volte può essere pericoloso fidarsi ciecamente delle informazioni che vi si reperiscono. E a quanto pare ha avuto ragione.



Chi e' un attimo piu' smaliziato della media per quanto riguarda Internet e l'uso che se ne fa, cosi' come il cosiddetto user made content, che permette a chiunque di redigere contenuti a proprio piacimento (testuali, video, audio, grafici...), sa che da quando questo mezzo di comunicazione esiste, l'attendibilita' dell'informazione e' caduta a picco. Non che prima fosse a livelli astronomici, per carita', ma questo ragazzetto irlandese ha dato l'ennesima picconata anche a un sistema tanto idolatrato come quello di Wikipedia.

Continuiamo.

SENZA VERIFICA - Shane si aspettava che blog e giornali minori sarebbero caduti nel tranello, ma lui stesso è rimasto stupefatto quando si è reso conto che anche grandi testate di tutto il mondo avevano ripreso la sua frase. «Giornali prestigiosi in Inghilterra, India, America e perfino Australia hanno riportato le mie parole nelle loro notizie sulla morte di Jarre», ha detto il ragazzo, raccontando di essere rimasto scioccato nell'apprendere che quotidiani di alto livello riportano ciò che trovano su Wikipedia senza prima fare le verifiche del caso.

E questo dovrebbe mettere tutti MOLTO in guardia su quanto si legge sui cosiddetti media attendibili, cartacei o in rete.

NON FIDARSI È MEGLIO - Il Guardian è tra quelli che si sono fidati della fonte wiki, salvo poi dover metter mano al coccodrillo per cancellare la citazione incriminata, con mille scuse, quando ad alcune settimane dalla pubblicazione Fitzgerald ha svelato a tutti la vera paternità delle frasi di Jarre. Commentando l'accaduto, Siobhain Butterworth - editore del quotidiano britannico - ha dichiarato che la vicenda deve servire da insegnamento per i giornalisti, affinché utilizzino Wikipedia nel modo corretto. In sostanza, raccomanda Butterworth, qualora non sia possibile risalire alla fonte originaria di quanto riportato sulle pagine dell'enciclopedia online è sicuramente preferibile cercare informazioni altrove.

Non fidarsi e' meglio, appunto. Ogni volta che si legge una notizia, prima di commentarla verbalmente o per iscritto e di usarla per costruirsi un'opinione (magari suffragando idee che gia' si hanno in testa, meccanismo umanissimo e sbagliatissimo), bisognerebbe controllare le fonti e verificare tutte le versioni disponibili della stessa. L'obiettivo e' la fonte di primo livello, l'originale, o quantomeno quello che gli si avvicina di piu'.

Bellissimo il titolo dell'Irish Times a riguardo, molto meno dolce di quello del Corriere: "Lazy journalism exposed by online hoax". A voi il piacere di tradurre, e ai giornalisti (Corriere compreso) quello di imparare.

domenica 3 maggio 2009

E mo' pure la febbre, 'sti poveri maiali...

Come ormai anche i sassi sanno, la cosiddetta swine flu, l'influenza suina, si sta diffondendo in tutto il globo, con l'aiuto di divertenti vacanze in Messico. Bene, solo oggi e' stato confermato che ha raggiunto anche l'Irlanda:

In a statement last night, the Department of Health said that a man in the east of the country who recently returned home from Mexico has tested positive for the virus.


Insomma: dopo i maiali alla diossina, pure quelli con l'influenza, e ovviamente l'attaccano a noialtri. Povere bestie...

Intanto tutte (beh, quasi) le aziende in loco hanno messo in opera piani d'emergenza per evitare pandemie, con gente in vacanza (vedi il sottoscritto) rintracciata telefonicamente per conoscerne le condizioni di salute prima del ritorno al lavoro.