martedì 3 giugno 2008

Mare, foche e attentati

Dopo una capatina brevissima in Italia, rieccomi a illustrare bellezze e stranezze irlandesi, viste per scelta o per caso durante i giri per l'Isola che finalmente inizio a fare con un po' di regolarità.

Qualche weekend fa, approfittando dell'estate irlandese, arrivata da un bel po' e che ho il terrore sfiorisca presto, ci siamo armati di buona volontà e siamo partiti (ben 20 minuti di treno, fatica immane) per Howth, ex-porto vichingo e attuale porto turistico a Nord di Dublino. Inutile dire che si tratta di un posto imperdibile, una penisola con scogliere a picco sul mare, rododendri in fiore ovunque, un faro che affronta impavido le onde sul promontorio e tanta, tanta atmosfera.

Ma a noi cinici italioti interessano, giustamente, le vere genialate locali. Ecco quindi come ci accolgono i simpatici e solidali indigeni, una volta giunti al molo:


Al dubbio che non si tratti di un avvertimento, ma di un augurio, gli italianissimi esploratori non possono che rispondere come farebbe uno dei nostri migliori rappresentanti:


Tanto l'auto non ce l'abbiamo! Ebbene, i celtici e rudi pescatori non si fanno cogliere impreparati:


Non resta a questo punto che arrendersi e darsi in pasto alla famigerata Foca Sguercia, belva sanguinaria in perenne attesa di immigrati padani.

3 commenti:

Isabel Green ha detto...

howth è un posto magnifico...quanta nostalgia in questi momenti di stress... :(

Anonimo ha detto...

Sembrerà che stia scherzando, ma i cartelli stradali del mondo sono sempre stati la mia passione, davvero! Anche la Foca Sguerciula del Nord mica male, comunque!!

Anonimo ha detto...

ma noi le foche non le abbiamo viste uffa!!! però abbiamo seguito tra i campi l'antica tratta del tram: vuoi mettere???