Dopo una capatina brevissima in Italia, rieccomi a illustrare bellezze e stranezze irlandesi, viste per scelta o per caso durante i giri per l'Isola che finalmente inizio a fare con un po' di regolarità.
Qualche weekend fa, approfittando dell'estate irlandese, arrivata da un bel po' e che ho il terrore sfiorisca presto, ci siamo armati di buona volontà e siamo partiti (ben 20 minuti di treno, fatica immane) per Howth, ex-porto vichingo e attuale porto turistico a Nord di Dublino. Inutile dire che si tratta di un posto imperdibile, una penisola con scogliere a picco sul mare, rododendri in fiore ovunque, un faro che affronta impavido le onde sul promontorio e tanta, tanta atmosfera.
Ma a noi cinici italioti interessano, giustamente, le vere genialate locali. Ecco quindi come ci accolgono i simpatici e solidali indigeni, una volta giunti al molo:

Al dubbio che non si tratti di un avvertimento, ma di un augurio, gli italianissimi esploratori non possono che rispondere come farebbe uno dei nostri migliori rappresentanti:

Tanto l'auto non ce l'abbiamo! Ebbene, i celtici e rudi pescatori non si fanno cogliere impreparati:

Non resta a questo punto che arrendersi e darsi in pasto alla famigerata
Foca Sguercia, belva sanguinaria in perenne attesa di immigrati padani.